Carissimi,
in questa lettera di saluto o …di “commiato” non vorrei dilungarmi con parole di circostanza o perdermi nella “retorica” del momento. Tutto ciò che ho da dirvi potete ben intuirlo!
Vi ringrazio innanzitutto per quanto ho ricevuto da ciascuno di voi, per la vostra stima e amicizia, per il vostro affetto fraterno e …paterno e materno insieme (passatemi l’espressione riservata ai più anziani)! Vi ringrazio per il vostro esempio e per le “lezioni di vita” che mi avete dato… tutti, grandi e piccini: un prete ha tanto da insegnare ma al tempo stesso tanto da imparare dai propri parrocchiani ed è bello tutto questo!
Chiedo scusa a tutti coloro che in questi anni, volontariamente o meno, forse sono stati offesi o scandalizzati da qualche mia parola o atteggiamento. Mi avete accettato come sono, ma nel contempo, incoraggiato e stimolato a migliorare e a “dare di più” ...e - immagino - sicuramente quante volte mi avete anche già perdonato!
Uno solo è il vostro maestro e pastore… (Mt 23,10)
In una comunità “i preti vanno e vengono” (forse un po’ troppo spesso!). Fortunatamente la Parrocchia resta: è la Comunità …siete voi! E “uno solo è il vostro Maestro” e Pastore… ci ha detto Gesù! L’avvicendamento di un parroco o di qualcuno dei padri o suore fa parte della vita di una parrocchia. Sarebbe un problema se fosse il contrario! Certamente dispiace e a volte è difficile da accettare. Infatti, oltre alla difficoltà di lasciare un amico e una guida spirituale a cui ci si è affezionati, inevitabilmente si è chiamati ad attraversare una “crisi” che si ripercuote sul cammino e sulla vita della Comunità. Per questo vi invito ad aver fede e fiducia nel Signore che non ci lascia soli anche quando il cammino si fa impervio e difficile. Sforzatevi di trasformare questa crisi in una crisi di crescita. Dev’essere un momento di crescita!
Sia anche il momento di ringraziare il Signore per i nove anni passati insieme (che non sono molti… ma nemmeno pochi!), per tutto ciò che il Signore ci ha dato di vivere, per il cammino compiuto, per l’amicizia, per la fatica, le gioie e la sofferenza affrontata insieme. Ringraziamo il Signore per quanto insieme abbiamo fatto… per i problemi risolti, per il buon clima e relazioni della Comunità, per il “volto” vivace e giovane della pastorale attuata in parrocchia ma anche per il “nuovo volto” dato alle strutture ed in particolare per aver avviato il “benedetto” progetto del nuovo centro parrocchiale.
Chiedo a tutti…
Ciò che chiedo a tutti, salutandovi, è che non disperdiate questo “patrimonio” di esperienza acquisita, di maturità, di relazioni e…di lavoro già fatto. Sarebbe un peccato imperdonabile! Siamo un “popolo in cammino” e …non possiamo tornare indietro né fermarci! Non cedere allo scoraggiamento e al disfattismo. Ve lo ripeto: la parrocchia siete voi! Continuate a impegnarvi con coraggio e tenacia, forti della presenza del Signore al vostro fianco.
Lasciando la Comunità vi invito, inoltre ad essere vicini ai vostri preti e alle vostre suore. Sono essi che, di là di tutte le buone intenzioni e delle parole che si sprecano, giorno dopo giorno, concretamente e umilmente “donano” la propria vita per voi. San Paolo scrive nella seconda lettera ai cristiani di Corinto: «Noi non siamo padroni della vostra fede; siamo al servizio della vostra gioia» (1, 24). Cosa c’è di più bello, anzi stupendo, che far di tutto perché l’altro sia sollevato dalle proprie pene, confortato nel proprio dolore, rassicurato dalle proprie paure …sia felice di quella felicità piena e sovrabbondante che solo Dio può donare ma che Lui stesso vuole e chiede che passi attraverso i limiti e le piccole o grandi capacità di ciascuno di noi!
Ognuno faccia la sua parte!
Permettetemi, infine una metafora “calcistica”: la parrocchia è come una grande squadra di calcio: il parroco è l’allenatore… il vice presidente è il Vescovo e il presidente è …Lui (guardate in alto!). Giochiamo il nostro campionato. Cerchiamo di vincere le nostre partite. Quando qualche volta si esce sconfitti dal campo, pazienza, l’importante è avercela messa tutta! L’importante è vincere, però, il campionato, un posto in Champions o almeno …non retrocedere!! Gli allenatori possono anche cambiare ma se la squadra è valida va bene lo stesso. L’allenatore – parroco può essere anche un “mago” ma può far poco se la squadra …“non risponde”!! Quindi… ognuno faccia la sua parte!
È Dio infatti Colui che fa crescere… (1 Cor 3, 6)
Anch’io, nonostante i miei limiti e difetti ho cercato quasi sempre di dare il meglio di me stesso …per “la causa del Regno” cosciente di ciò che dice ancora San Paolo ai Corinzi: “…Paolo ha piantato, Apollo ha irrigato, ma è Dio che ha fatto crescere!”. Sì, proprio l’immagine biblica del “Seminatore”, scelta per quest’anno pastorale dal nostro Arcivescovo, sia la sintesi del mio ministero tra voi: io ho seminato… P. Renato continuerà a seminare … così come ciascuno di voi: seminate, irrigate, coltivate con “pazienza” e “dedizione” e pregate che il Signore voglia benedire i vostri sforzi e “far crescere” la vostra Comunità!
Restate uniti tra voi e ...restiamo uniti nella preghiera.
Il Signore ci benedica!
P. Francesco
Semina, semina,
l’importante è seminare,
un po’, molto, tutto il grano della speranza.
Semina la tua energia
la speranza di combattere la battaglia
quando sembra perduta.
Semina il coraggio per risollevare quello degli altri.
Semina il tuo entusiasmo per infiammare quello di tuo fratello.
Semina i tuoi desideri, la tua fiducia, la tua vita.
Semina tutto ciò che c’è di bello in te,
le più piccole cose, i nonnulla, semina e abbi fiducia.
(Papa Giovanni XXIII)
Per il mio prossimo futuro..
Per quanto riguarda me, nei mesi a venire, ho chiesto di trascorre un periodo “sabbatico” (un periodo, cioè, di riposo, riflessione e aggiornamento). Con i miei nuovi superiori deciderò, credo a fine estate, la mia prossima destinazione.
Per il momento vi lascio i miei recapiti:
P. Francesco Pignatelli, Vico Isonzo 41 72024 ORIA – BR Cell. 347.9583528 Email: franz23@inwind.it
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