lunedì 19 aprile 2010

"Cerchiamo i buoni esempi"

Carissimi fedeli ed amici,
Credetemi, dopo aver già parlato, non volevo più ritornare sull’argomento essendo diventato, come si dice, un tormentone delle notizie del giorno. Ma i mezzi della comunicazione stanno portando avanti una «eclatante campagna diffamatoria» sui casi d’abusi pedofili, «che, secondo alcuni commentatori, non vuole colpire i preti pedofili ma Benedetto XVI, nonostante la sua decisa azione contro “la sporcizia nella Chiesa”». È quanto si legge sul sito web della Radio Vaticana, dopo le accuse rivolte anche di recente dalla stampa estera ai “silenzi” di papa Ratzinger durante la Settimana Santa.
La «campagna» orchestrata contro la Chiesa cattolica risulta «ancora più strana e paradossale» se si pensa che ad esempio negli Stati Uniti i sacerdoti cattolici coinvolti in casi d’abusi pedofili sono meno dello 0,03%. È quanto scrive la Radio Vaticana sul suo sito citando “un rapporto governativo statunitense” del 2008 sugli abusi: «Per oltre il 64% - riporta la Radio Vaticana sulla base del rapporto - sono commessi da genitori, parenti o conviventi, dunque all’interno delle relazioni familiari; nelle scuole del Paese quasi il 10% dei ragazzi subisce molestie».
In proposito, l'emittente della Santa Sede cita l'intellettuale statunitense George Weigel, per il quale "il Papa è sotto attacco perché afferma l'esistenza della verità, mentre forze potenti in Occidente la negano. La Chiesa - ricorda la nota trasmessa nel radiogiornale internazionale - difende la giustizia, e la prima giustizia è il diritto alla vita, difende la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna". Così c'è chi vede "nelle mancanze di alcuni figli della Chiesa l'opportunità di distruggere gli insegnamenti della Chiesa", escludendola dal dibattito pubblico su temi cruciali; per non parlare poi di "avvocati senza scrupoli che tentano di mettere le risorse del Vaticano alla portata dei tribunali". In quest’attacco, rileva Radio Vaticana: "Weigel - l’intellettuale statunitense - vede anche il coinvolgimento di settori cattolici che perseguono una rivoluzione mai realizzata: fine del celibato, ordinazione delle donne e diminuzione dell'autorità dei vescovi".
È molto interessante l’osservazione del vescovo di Chieti, il noto teologo mons. Bruno Forte che, parlando delle persecuzioni di questi tempi dei cristiani in India, afferma che se la grande stampa riportasse solo un centesimo di questi fatti, al confronto del “chiacchiericcio” dei preti pedofili, per dirla con il Card. A. Sodano, si farebbe un buon servizio alla verità. E’ facile giudicare e additare un esempio cattivo, quanto intorno ci sono centinaia, migliaia d’esempi buoni.
Terminando, mi sento di dire meno male che la nostra gente conosce i propri preti; soprattutto li stima e prega per loro e per la loro missione.
Con affetto vi saluto.
Padre Renato

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