La Lettera di Natale che l'Arcivescovo indirizza anche quest’anno a tutte le famiglie ambrosiane.
Un incoraggiamento a vivere l’Anno Sacerdotale nella lode del Signore
Ho anch’io qualcosa da dirti Signore: si intitola così la Lettera di Natale che il cardinale Tettamanzi ha indirizzato anche quest’anno a tutte le famiglie ambrosiane (Centro Ambrosiano, 32 pagine, 0,60 euro).
«Lo sguardo del cristiano sulla vita non è ingenuo, non è ottimista per partito preso - scrive l’Arcivescovo -. Ma le confidenze della gente che raccolgo in rapidi saluti o in lettere commoventi o in testimonianze silenziose e splendide mi convincono sempre di più che l’amore di Dio è in mezzo a noi e muove instancabilmente al bene e attrae pazientemente alla speranza e si rivela fuoco che arde e non si consuma proprio nel miracolo di trarre anche dal male il bene: anche dalla fatica di vivere l’amore per la vita, anche dalla prova estrema la preghiera».
E prosegue: «Ho raccolto dalla vita della gente queste preghiere che condivido con voi come una benedizione che vorrebbe entrare in ogni casa e sorprendere ciascuno... testimonianze di una santità normale... Queste preghiere vogliono incoraggiare tutti e ciascuna famiglia a vivere l’“Anno Sacerdotale” nella lode del Signore che continua a compiere tra noi le sue meraviglie».
Anche quest’anno il Cardinale riserva un augurio speciale per le famiglie che si apprestano a vivere la gioia del Natale: «Chi entrando nella vostra casa vi ha regalato questa lettera, vi ha portato come dono più prezioso la benedizione di Dio e vi ha rivolto uno sguardo che desiderava assomigliare a quello di Dio: uno sguardo d'amore!».
Un incoraggiamento a vivere l’Anno Sacerdotale nella lode del Signore
Ho anch’io qualcosa da dirti Signore: si intitola così la Lettera di Natale che il cardinale Tettamanzi ha indirizzato anche quest’anno a tutte le famiglie ambrosiane (Centro Ambrosiano, 32 pagine, 0,60 euro).
«Lo sguardo del cristiano sulla vita non è ingenuo, non è ottimista per partito preso - scrive l’Arcivescovo -. Ma le confidenze della gente che raccolgo in rapidi saluti o in lettere commoventi o in testimonianze silenziose e splendide mi convincono sempre di più che l’amore di Dio è in mezzo a noi e muove instancabilmente al bene e attrae pazientemente alla speranza e si rivela fuoco che arde e non si consuma proprio nel miracolo di trarre anche dal male il bene: anche dalla fatica di vivere l’amore per la vita, anche dalla prova estrema la preghiera».
E prosegue: «Ho raccolto dalla vita della gente queste preghiere che condivido con voi come una benedizione che vorrebbe entrare in ogni casa e sorprendere ciascuno... testimonianze di una santità normale... Queste preghiere vogliono incoraggiare tutti e ciascuna famiglia a vivere l’“Anno Sacerdotale” nella lode del Signore che continua a compiere tra noi le sue meraviglie».
Anche quest’anno il Cardinale riserva un augurio speciale per le famiglie che si apprestano a vivere la gioia del Natale: «Chi entrando nella vostra casa vi ha regalato questa lettera, vi ha portato come dono più prezioso la benedizione di Dio e vi ha rivolto uno sguardo che desiderava assomigliare a quello di Dio: uno sguardo d'amore!».
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