Lettera di Natale 2009
Carissimi fedeli ed amici, Buon Natale!
Se ogni anno celebriamo ancora il Natale del Signore è perché crediamo che Dio non si è stancato dell’umanità, anche di quella d’oggi, che sta vivendo momenti difficili e drammatici, nello stesso tempo imbevuti di tanta attesa: siamo contagiati dalla magia della Notte Santa, così carica di stupore e di gioia intima. E se finora non siamo stati ancora toccati dal Mistero di un Dio dal volto umano, il quale desidera dare allo uomo quello divino, rileggiamo i racconti della nascita di Gesù e ascoltiamo l’annuncio profetico d’Isaia:“un bambino è nato per noi” e di S. Paolo “è apparsa la grazia di Dio”.
Cosa possono aggiungere a tanto ineffabile Mistero le nostre povere parole? Vorrei che tutte le famiglie della nostra comunità, accogliendo questa Presenza, fossero come l’eco, capace di risuonare nell’intera umanità. Così Il Natale non è più il nascondimento di Dio in un uomo, ma piuttosto è l’espansione di Lui attraverso la vita e la testimonianza di tutti noi che crediamo in Lui.
Nella storia l’uomo si è posto in diversi atteggiamenti verso Dio, spesso anche sbagliati. Uno scrittore russo, cresciuto nell’ateismo, così pregava, a modo suo:”Ti supplico, Dio, cerca di esistere, almeno un poco per me. Apri i tuoi occhi, almeno per me. Sforzati di vedere! Vivere senza testimoni, quale inferno !”.
A noi, però, questo Dio ci è stato rivelato e sappiamo che è molto diverso da quello descritto da tante filosofie ed ideologie. Il Dio che abbiamo incontrato nel suo Natale è un Dio che si fa storia, che nasce, cresce, vive e non ci fa più paura. E’ venuto tra noi non per dominarci, ma per riempire il vuoto che c’è nel nostro cuore, tormentato e inquieto: ha da donarci qualcosa, la sua Divinità; il suo DNA. Egli ci guarda come un bambino che cerca e guarda il volto della persona cara.
Per la sua nascita le campane di Betlemme non suonarono, ma dovettero intervenire gli angeli a far festa con il loro canto. Anche le nostre campane possono restare mute e questo fatto ci rattristerebbe, ci umilierebbe profondamente. Ma possiamo pur sempre adorare questo bambino e far cantare il cuore nella speranza che quelle manine che Lui allunga verso di noi siano afferrate dalle nostre, così da essere capaci di salire nella fede molto in alto. E allora, permettetemi di dire…..
Buon Natale a tutti noi che abbiamo ricevuto il gran dono della fede e della testimonianza di quelli che ci hanno preceduto.
Buon Natale a voi genitori, nonni, persone comuni e a chi accompagna nella crescita i propri figli, i bambini, i ragazzi e gli adolescenti, perché maturino stili di vita coscienti e responsabili verso di Lui, se stessi, gli altri e il Creato.
Buon Natale ai nostri giovani e adulti che faticano nel compiere con gioia scelte dettate dall’amore.
Buon Natale a chi vive l’esperienza del dolore, delle malattie e delle povertà. Agli anziani e ai nostri ammalati, costretti a rimanere in casa.
Buon Natale, infine, a noi sacerdoti, che sull’esempio del Santo Curato d’Ars, possiamo vivere in pienezza quest’Anno Sacerdotale e anche ai consacrati, alle nostre Suore e a quei laici che scommettono sulla capacità della comunità cristiana di S. Lorenzo, per rispondere alla sua vocazione per diventare casa di comunione, accogliente ed evangelizzante verso tutti.
Infine, l’augurio e la preghiera che in quest’inizio del terzo millennio del Tuo Natale ti facciamo è: “Gesù, resta con noi, perché la nostra vita senza di te è come un cielo senza stelle e senza sole; come una nave senza bussola”.
Nell’abbracciarvi tutti, in nome anche dei miei Confratelli, vi saluto con affetto.
P. Spallone Renato – parroco
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