Carissimi fedeli ed amici,
voglio parlarvi della Domenica, prendendo spunto da un’omelia pronunciata dal Papa Benedetto XVI parlando del Giorno del Signore. Ha detto che la Domenica, nelle nostre società occidentali, si è mutata in fine-settimana, in tempo libero.
Ecco le sue precise parole: “Se il tempo libero non ha un centro interiore, da cui proviene un orientamento per l’insieme, esso finisce per essere tempo vuoto che non ci rinforza e non ricrea. Il tempo libero necessita di un centro: l’incontro con Colui che è la nostra origine e la nostra meta”.
Sono parole molto forti e chiare con le quali noi sacerdoti e catechisti, operatori pastorali e genitori, dovremmo insistere in ogni occasione e presso di tutti: adulti, giovani e ragazzi per far comprendere che le nostre famiglie e la gente in genere è disorientata, in mezzo a mille distrazioni. Le nostre Chiese, la domenica e feste, sono sempre più vuote. E’ una constatazione avvertita ovunque e da tutti. Questo fenomeno, durante i mesi estivi, assume forme impressionanti.
Il Pontefice, nell’omelia ricordata prima, commentando la testimonianza degli antichi martiri di Abitene che esclamavano: “Senza Domenica non possiamo vivere”, ribadiva questo concetto: noi cristiani abbiamo bisogno del contatto con il Cristo Risorto, “Di questo incontro – diceva testualmente – che ci unisce, ci fa guardare oltre l’attivismo della vita quotidiana, verso il Dio Creatore, dal Quale proveniamo e verso il Quale andiamo”.
Miei cari, se riusciamo a capire la bellezza del Giorno del Signore con l’Eucaristia, noi cristiani non lo vivremmo come un “precetto”, ma come una necessità interiore.
In questa prospettiva la Messa domenicale acquisisce un significato diverso, perché il Banchetto Eucaristico diventa caparra e anticipazione di quel Banchetto al quale siamo invitati e dove Dio stesso si metterà a servire.
Vi saluto con affetto.
Padre Renato
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