giovedì 18 marzo 2010

"La giornata per la vita"

Carissimi fedeli ed amici,

Domenica 7 febbraio 2010 si celebra la 32esima Giornata per la Vita. Promuovere la vita umana comporta anche assicurare un necessario benessere: questo in sintesi può essere il senso del Messaggio dei Vescovi Italiani per la Giornata. Il benessere, di cui parlano i Vescovi è diverso. Intanto, non è un assoluto, cioè non è la cosa più importante: “Chi guarda al benessere economico alla luce del Vangelo sa che esso non è tutto, ma non per questo è indifferente. Infatti, può servire la vita, rendendola più bella e apprezzabile e perciò più umana. Fedele al messaggio di Gesù, venuto a salvare l’uomo nella sua interezza, la Chiesa si impegna per lo sviluppo umano integrale, che richiede anche il superamento dell’indigenza e del bisogno. La disponibilità di mezzi materiali, arginando la precarietà che è spesso fonte di ansia e paura, può concorrere a rendere ogni esistenza più serena e distesa”.
Il benessere economico è nell’ordine dei mezzi, non dei fini. Cioè va ricercato in quanto permette di condurre una vita serena, non per la bramosia di possedere e di avere. Il suo valore “è determinato dall’uso che se ne fa: è a servizio della vita, ma non è la vita”.
Che cosa permette di garantire il benessere economico? Consente di provvedere a sé e ai propri cari una casa, il necessario sostentamento, le cure mediche, l’istruzione, la realizzazione nel proprio ambito lavorativo.
Ai giovani offre la sicurezza di poter costruire una nuova famiglia. Il benessere economico, così, inteso va di pari passo con una vita sobria. “Anche la crisi economica – sostengono i Vescovi - che stiamo attraversando può costituire un’occasione di crescita. Essa, infatti, ci spinge a riscoprire la bellezza della condivisione e della capacità di prenderci cura gli uni degli altri. Ci fa capire che non è la ricchezza economica a costituire la dignità della vita, perché la vita stessa è la prima radicale ricchezza, e perciò va strenuamente difesa in ogni suo stadio”. Sarebbe assai povera ed egoista una società che, sedotta dal benessere, dimenticasse che la vita è il bene più grande.
Con affetto saluto
Padre Renato

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