giovedì 6 gennaio 2005

Cara vecchia Befana…

"La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
col vestito alla romana:
Viva viva la Befana!"

Lettera alla Befana

Cara vecchia Befana… Quest’anno vorrei scrivere a te una lettera particolare… letta ad alta voce per farla sentire anche agli altri … ma anche per te (non è per mancarti di rispetto ma forse sarà meglio così!): l’udito, invecchiando, comincia a perder colpi! Eh sì la tradizione ti dipinge come una vecchina buona, curva e con il naso adunco …con le scarpe tutte rotte, vestita di nero “alla romana”… insomma: non proprio una fotomodella e per giunta non tanto elegante. A cavallo della tua scopa, porti doni ai bimbi buoni e carbone a quelli cattivi nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio. La tua festa, no? Almeno quella da cui prendi il nome… l’Epifania… il giorno in cui Gesù fatto uomo si rivela a tutti i popoli… E allora, cara Befana, vorrei scrivere a te innanzitutto perché rappresenti alcune categorie di uomini che non vanno per la maggiore, che piuttosto sono da evitare o nascondere: chi lavora di notte o in orari “scomodi” e difficili… chi ha le scarpe rotte, e non solo quello: chi di scarpe non ne ha proprio e se le sogna… chi è povero e senza mezzi per campare degnamente… chi ha la tua età o giù di lì… chi si trova fuori posto in una società in cui si vorrebbe restare eternamente giovani o ragazzini… Sì, hai capito: senza volerlo sei solidale con tutta questa gente (…e io sono solidale con te!) ed è per questo che il tuo eterno rivale, babbo Natale, riscuote molto più successo. Ti scrivo perché il Natale come ce lo presentano e come purtroppo lo viviamo sembra più il festival dello spreco e del consumismo. E' il giorno della nascita di Gesù e quindi dovrebbe essere oltre che un giorno di festa per la famiglia un giorno in cui accogliere col cuore un bambino che duemila anni fu ignorato da tanti ma non dai poveri…Scrivo a te che porti i doni perché nell’Epifania (da cui – ripeto – prendi il nome) il Figlio eterno ci è stato donato come “il dono” per eccellenza in cui possiamo sperare e ricevere in dono qualsiasi altro bene per la nostra vera felicità… Doni abbiamo fatto e doni abbiamo ricevuto… la sindrome da regalo ci stressa al punto da non lasciarci gustare il clima natalizio …assolutamente da nevrosi! Come si fa a divertirsi in negozi gremiti di persone che, soprattutto all'ultimo, sono prese dal panico e comprano le prime cose che trovano??? Magari invece di comprare cose inutili sarebbe più intelligente e umano fare un dono che possa essere utile anche agli altri. In tante città – ma ci abbiamo provato anche noi qui a Trezzano! - si organizzano feste e pranzi di Natale proprio con i poveri anziani, bambini, stranieri, barboni... ovvero i tanti “bambin Gesù” che ogni giorno vengono rifiutati dalla società troppo presa da se stessa. Ebbene cara Befy, sarà questo il vero clima del Natale??? Sarà questo l’ingrediente essenziale ma che manca ad una festa così sontuosa e fastosa che spesso ci lascia aridi e freddi dentro? E’ questo il Natale di Gesù o …puntualmente ogni anno ci sbagliamo e confondiamo irreparabilmente? Se porti i doni …donaci ciò che ci manca veramente. Tutto il resto - te lo devo proprio dire? – lo abbiamo già! . Donaci semplicità e la purezza dello sguardo per guardare e meravigliarci di ciò che ci circonda, del miracolo della vita dentro e fuori di noi… l’autenticità delle relazioni, pazienza e dolcezza, tempo per dialogare, per stare insieme e trascorrere momenti gioiosi in fraternità e amicizia. Donaci il tempo da donare agli altri … anzi più che delle cose, convicici a donare noi stessi agli altri …così come ha fatto Gesù! Cara Befana ti chiedo solo questo ma mi rendo conto che non è poco: forse nel tuo sacco dei regali non c’entra e dal camino non passa ma non ti preoccupare: potremo venircelo a prendere noi stessi (..a proposito: ma tu dove abiti??)
Comunque sta tranquilla: è il regalo più bello che potremo scambiarci non è vero?
Un saluto da tutti noi e Auguri di buon Natale anche a te!