lunedì 28 dicembre 2009

1° Gennaio 2010: Giornata Mondiale della Pace

Carissimi fedeli ed amici
da pochi giorni abbiamo celebrato la grande Festa del Natale del Signore e siamo stati sicuramente toccati dallo stupore del Mistero di un Dio dal volto umano, il quale desidera dare all’uomo quello divino. E’ venuto tra noi, bambino, non per dominarci, ma per riempire il vuoto che c’è nel nostro cuore, tormentato e inquieto, e donarci la pace interiore, come anche quella esteriore, anch’essa necessaria.
La prossima “Giornata Mondiale della Pace” che si celebrerà il 1° gennaio 2010, dopo il summit di Copenaghen che ha visto capi di Stato e tanti “uomini di buona volontà” impegnati sulla conservazione del Creato, avrà proprio questo tema: Se vuoi coltivare la Pace custodisci il Creato. Non a caso è stato scelto dal Santo Padre questo tema, divulgato in un Suo messaggio dove viene sollecitato il principio della “salvaguardia del creato e coltivazione del bene della pace”.
La Chiesa Italiana, continuando la tradizionale Marcia della Pace, voluta nel 1990 da Giovanni Paolo II, l’ha voluta iniziare - quale segno di profonda solidarietà verso le popolazioni e sulle emergenze ambientali - partendo dalla città dell’Aquila per terminare il 1° gennaio 2010 in Piazza S. Pietro. L’uso delle risorse naturali, l’aria, l’acqua e la “vulnerabilità” dei tempi climatici, oltrepassando i confini degli Stati, a parere degli esperti del settore, provocano notevoli scompensi sulla globalità e la vera alternativa resta il rafforzamento della cooperazione, ma ancor più valida è il rispetto della persona, perché in caso contrario saranno i più deboli, i desaparecidos della nostra società a pagare il prezzo più alto.
In una società complessa come la nostra, è importante chiedere a noi stessi chi è il nostro prossimo e a chi dobbiamo farci prossimi. Il nostro prossimo è chi ci sta accanto o che incontriamo nelle strade delle nostre città, ma lo è soprattutto colui che è lontano, colui che l’azione sociale e politica dimentica quale palese grande ingiustizia e non lo gratifica della solidarietà (malati terminali, vegetativi, psichici, sordomuti, ciechi, invalidi ecc.). Forse oggi i vincoli etici o della morale preposti all’osservanza delle norme sono “allentati”, nessuno, né tanto poco le Istituzioni, vogliono essere vincolati e nessuno si sente responsabile. L’etica moderna è forse per un invito alla trasgressione, mentre “una volta” esisteva la virtù del frenare.
Il Pontefice nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace “sollecita una presa di coscienza dello stretto legame che esiste nel nostro mondo globalizzato e interconnesso tra salvaguardia del creato e coltivazione del bene della pace”, ci invita con alto senso pastorale ad una riflessione concreta. Il Papa ed i Vescovi e noi tutti siamo liberi di esprimere le nostre opinioni e sensazioni.
La nostra società sta perdendo la fiducia nelle Istituzioni perché queste ultime hanno “dimenticato” che le ingiustizie sociali hanno spesso originato eversione da precisi principi etici e culturali. Nel mondo in cui viviamo assistiamo impotenti ad una grande ondata di laicismo dilagante, dove tanti vivono come se Dio non esistesse, assistiamo ad una situazione che si potrebbe chiamare dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo. Ma, ancora in misura seppur minima, esiste la solidarietà che reputiamo essere fra i più importanti segni tangibili che la nostra società dovrebbe tenere ancor più in buona evidenza,
Augurando un Anno Nuovo di Pace, saluto con affetto.
Padre Renato

“Ho anch’io qualcosa da dirti Signore”



La Lettera di Natale che l'Arcivescovo indirizza anche quest’anno a tutte le famiglie ambrosiane.
Un incoraggiamento a vivere l’Anno Sacerdotale nella lode del Signore
Ho anch’io qualcosa da dirti Signore: si intitola così la Lettera di Natale che il cardinale Tettamanzi ha indirizzato anche quest’anno a tutte le famiglie ambrosiane (Centro Ambrosiano, 32 pagine, 0,60 euro).
«Lo sguardo del cristiano sulla vita non è ingenuo, non è ottimista per partito preso - scrive l’Arcivescovo -. Ma le confidenze della gente che raccolgo in rapidi saluti o in lettere commoventi o in testimonianze silenziose e splendide mi convincono sempre di più che l’amore di Dio è in mezzo a noi e muove instancabilmente al bene e attrae pazientemente alla speranza e si rivela fuoco che arde e non si consuma proprio nel miracolo di trarre anche dal male il bene: anche dalla fatica di vivere l’amore per la vita, anche dalla prova estrema la preghiera».
E prosegue: «Ho raccolto dalla vita della gente queste preghiere che condivido con voi come una benedizione che vorrebbe entrare in ogni casa e sorprendere ciascuno... testimonianze di una santità normale... Queste preghiere vogliono incoraggiare tutti e ciascuna famiglia a vivere l’“Anno Sacerdotale” nella lode del Signore che continua a compiere tra noi le sue meraviglie».
Anche quest’anno il Cardinale riserva un augurio speciale per le famiglie che si apprestano a vivere la gioia del Natale: «Chi entrando nella vostra casa vi ha regalato questa lettera, vi ha portato come dono più prezioso la benedizione di Dio e vi ha rivolto uno sguardo che desiderava assomigliare a quello di Dio: uno sguardo d'amore!».

Tu scendi dalle stelle”: la crisi spiegata ai bambini

L’Arcivescovo confida la formula delle “5 r” per essere felici in tempo di ristrettezze economiche.

«Carissimi bambini... Saprete certamente della crisi economica che ha colpito anche l’Italia. Vi sarà capitato di sentirne parlare a scuola, fra gli adulti, i genitori, fra i compagni. Avrete sentito dire che “la mamma di un amico ha perso il lavoro” o che “il papà di un altro è in cassa integrazione”. Qualcuno di voi starà pensando: “perché tutto questo?”. “Siete molto intelligenti a porvi questa domanda...».
Questo è un brano della lettera che il cardinale Tettamanzi ha indirizzato ai bambini in occasione del Natale, per parlare loro del significato di questa festa cristiana anche alla luce della crisi economica che sta toccando molte famiglie. Tanti sono i discorsi tra adulti sulla crisi: in questa lettera il cardinale Tettamanzi intende spiegarla alla luce della fede e del mistero del Natale anche ai più piccoli, che spesso subiscono - involontariamente, ma a volte senza un aiuto a non averne timore - le fatiche generate dalla perdita del lavoro dei genitori e delle ristrettezze economiche. L’Arcivescovo conclude la lettera spiegando ai bambini la formula delle “5 R” per suggerire ai piccoli lettori come essere felici e rendere felici gli altri. La lettera di Natale è intitolata Tu scendi dalle stelle (Centro Ambrosiano, 28 pagine, € 3), è disponibile in libreria e vuole essere uno strumento per preparare i bambini al Natale durante il periodo di Avvento, che nella Chiesa ambrosiana inizia domenica 15 novembre. La lettera è arricchita da colorate illustrazioni di Chiara Sacchi. Al testo è allegato un cd audio con il testo letto dall’attore Paolo Monesi e dallo stesso cardinale Tettamanzi e con la musica e il canto del Piccolo Coro “Mariele Ventre” dell’Antoniano di Bologna.

GRAZIE PER LE SCIARPE

Cari amici della parrocchia San Lorenzo,
grazie! Mi riferisco ovviamente al contributo che avete voluto dare alla campagna Blunotte, con cui abbiamo raccolto finora un centinaio di sciarpe per i senza tetto e quattro scatoloni di indumenti che domani sera distribuiremo insieme alla fondazione Fratelli di San Francesco nelle vie del centro di Milano.
Sono felice di conoscerVi in quest'occasione, che ha un valore educativo persino superiore al suo profilo solidale: infatti, chi ha sferruzzato per Blunotte, in quelle ore di lavoro a maglia, ha compreso che la solidarietà non si esaurisce nell'istante di un'elemosina ma coinvolge, è partecipazione. Non ci illudiamo di aver cambiato né il mondo, nè Milano, né noi stessi ma speriamo che pensandoci su vengano altre buone idee.
Per parte nostra proseguiremo come MCL (Movimento cristiano lavoratori) e speriamo di collaborare ancora insieme. Auguri di buon Natale a tutti!
Paolo Viana, presidente MCL Milano

La nostra Parrocchia settimana scorsa ha consegnato 32 sciarpe e intende proseguire con questa grande iniziativa. Ci sono già tante persone al lavoro per confezionare ‘sferruzzando’ altre sciarpe che verranno consegnate nel mese di gennaio all’Associazione MCL
Contiamo sulla collaborazione di molti.
«Coroni l'anno con i tuoi benefici, al tuo passaggio stilla l'abbondanza. … tutto canta e grida di gioia!»
Salmo 65

Nel corso di quest’anno nella nostra Comunità parrocchiale ci sono stati 70 bambini che hanno ricevuto il Battesimo (-15 rispetto al 2008), 86 (+10) ragazzi che hanno ricevuto per la prima volta la Comunione; 66 (-9) ragazzi che hanno ricevuto la Cresima; 8 (-5) coppie che si sono unite in Matrimonio e 59 (-8) Funerali di fratelli e sorelle che ci hanno preceduto nella Casa del Padre.

giovedì 24 dicembre 2009

Lettera di Natale 2009

Carissimi fedeli ed amici, Buon Natale!
Se ogni anno celebriamo ancora il Natale del Signore è perché crediamo che Dio non si è stancato dell’umanità, anche di quella d’oggi, che sta vivendo momenti difficili e drammatici, nello stesso tempo imbevuti di tanta attesa: siamo contagiati dalla magia della Notte Santa, così carica di stupore e di gioia intima. E se finora non siamo stati ancora toccati dal Mistero di un Dio dal volto umano, il quale desidera dare allo uomo quello divino, rileggiamo i racconti della nascita di Gesù e ascoltiamo l’annuncio profetico d’Isaia:“un bambino è nato per noi” e di S. Paolo “è apparsa la grazia di Dio”.
Cosa possono aggiungere a tanto ineffabile Mistero le nostre povere parole? Vorrei che tutte le famiglie della nostra comunità, accogliendo questa Presenza, fossero come l’eco, capace di risuonare nell’intera umanità. Così Il Natale non è più il nascondimento di Dio in un uomo, ma piuttosto è l’espansione di Lui attraverso la vita e la testimonianza di tutti noi che crediamo in Lui.
Nella storia l’uomo si è posto in diversi atteggiamenti verso Dio, spesso anche sbagliati. Uno scrittore russo, cresciuto nell’ateismo, così pregava, a modo suo:”Ti supplico, Dio, cerca di esistere, almeno un poco per me. Apri i tuoi occhi, almeno per me. Sforzati di vedere! Vivere senza testimoni, quale inferno !”.
A noi, però, questo Dio ci è stato rivelato e sappiamo che è molto diverso da quello descritto da tante filosofie ed ideologie. Il Dio che abbiamo incontrato nel suo Natale è un Dio che si fa storia, che nasce, cresce, vive e non ci fa più paura. E’ venuto tra noi non per dominarci, ma per riempire il vuoto che c’è nel nostro cuore, tormentato e inquieto: ha da donarci qualcosa, la sua Divinità; il suo DNA. Egli ci guarda come un bambino che cerca e guarda il volto della persona cara.
Per la sua nascita le campane di Betlemme non suonarono, ma dovettero intervenire gli angeli a far festa con il loro canto. Anche le nostre campane possono restare mute e questo fatto ci rattristerebbe, ci umilierebbe profondamente. Ma possiamo pur sempre adorare questo bambino e far cantare il cuore nella speranza che quelle manine che Lui allunga verso di noi siano afferrate dalle nostre, così da essere capaci di salire nella fede molto in alto. E allora, permettetemi di dire…..
Buon Natale a tutti noi che abbiamo ricevuto il gran dono della fede e della testimonianza di quelli che ci hanno preceduto.
Buon Natale a voi genitori, nonni, persone comuni e a chi accompagna nella crescita i propri figli, i bambini, i ragazzi e gli adolescenti, perché maturino stili di vita coscienti e responsabili verso di Lui, se stessi, gli altri e il Creato.
Buon Natale ai nostri giovani e adulti che faticano nel compiere con gioia scelte dettate dall’amore.
Buon Natale a chi vive l’esperienza del dolore, delle malattie e delle povertà. Agli anziani e ai nostri ammalati, costretti a rimanere in casa.
Buon Natale, infine, a noi sacerdoti, che sull’esempio del Santo Curato d’Ars, possiamo vivere in pienezza quest’Anno Sacerdotale e anche ai consacrati, alle nostre Suore e a quei laici che scommettono sulla capacità della comunità cristiana di S. Lorenzo, per rispondere alla sua vocazione per diventare casa di comunione, accogliente ed evangelizzante verso tutti.
Infine, l’augurio e la preghiera che in quest’inizio del terzo millennio del Tuo Natale ti facciamo è: “Gesù, resta con noi, perché la nostra vita senza di te è come un cielo senza stelle e senza sole; come una nave senza bussola”.
Nell’abbracciarvi tutti, in nome anche dei miei Confratelli, vi saluto con affetto.
P. Spallone Renato – parroco

mercoledì 23 dicembre 2009


Auguri di
Buon Natale
a tutta la comunità
parrocchiale
dai vostri sacerdoti
e dalle vostre suore

Il Presepe nel messaggio di Benedetto XVI

“In tante famiglie, ancora oggi, c’è la bella e consolidata tradizione di allestire il Presepe. Costruire il Presepe in casa può rivelarsi un modo semplice, ma efficace di presentare la fede per trasmetterla ai propri figli.
Il Presepe ci aiuta a contemplare il mistero dell’amore di Dio che si è rivelato nella semplicità della grotta di Betlemme.
San Francesco d’Assisi fu così preso dal mistero dell’Incarnazione che nel 1223 volle riproporlo a Greccio nel Presepe vivente, diventato in tal modo iniziatore di una lunga tradizione popolare.
Il presepe può infatti aiutarci a capire il segreto del vero Natale, perché parla dell’umiltà e della bontà misericordiosa di Cristo, il quale “da ricco che era, si è fatto povero” per noi.
La sua povertà arricchisce chi la abbraccia e il Natale reca gioia e pace a coloro che come i pastori a Betlemme, accolgono le parole dell’angelo: “Questo per voi il segno: un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”.
Questo rimane il segno, anche per noi, uomini e donne del Duemila. Non c’è altro Natale”.

IL NUOVO LIBRO DEI CANTI

Carissimi fedeli, abbiamo finalmente un nuovo Libro dei Canti per la nostra Assemblea Eucaristica parrocchiale. E' stato fatto davvero un bel lavoro, grazie al P. Francesco e alla sua equipe. Il canto nella Liturgia ha il compito di unire i cuori di tutti i partecipanti per la lode e la supplica a Dio e nello stesso tempo farci sperimentare l'unione fraterna e la partecipazione attiva.
Questa raccolta di canti più comuni della nostra Comunità e dei singoli gruppi è l'espressione di un’Assemblea che celebra il suo Signore nella lode e nella fraternità con un sol cuore ed un'unica voce.
In appendice troverete anche alcuni sussidi per l'Adorazione Eucaristica e per la Preghiera comune e personale.
Gesù Risorto, la SS. Vergine Pellegrina di Fatima e S. Lorenzo Martire ci concedano di camminare come comunità di fratelli che si vogliono bene.

Padre Renato

“ll Natale di Gesù"

Carissimi fedeli ed amici,

Viviamo tempi che appaiono duri, guardando le prime pagine dei quotidiani, i telegiornali o ascoltando i radiogiornali. Le notizie trattano sempre di assassini, uccisioni, disastri: la cultura della morte è perniciosa, diffusa e morbosa. Sembra quasi che ci siano più persone che chiedono di morire che quelle, tante, che chiedono di vivere.
Ma il mondo non è tutto buio, l'umanità non è solo dominata da cattivi che vessano i deboli. Dove c'è tanto male c'è anche tanto bene, diceva San Paolo.
In effetti, a guardare bene, per ogni azione poco buona ce ne sono tante più amorevoli. Per uno che chiede di morire ce ne sono milioni che chiedono di vivere. Per un gesto di rifiuto d’aiuto ce ne sono miliardi di carità eroica.
Andiamo a cercare le storie più belle, quelle che alimentano la speranza. Siamo assolutamente convinti che l'umanità sia stata creata per amore e per amare. E la nostra non è solo una buona intenzione. Lo scopriamo ogni giorno, quando veniamo a conoscenza e sentiamo il racconto di tante storie di conversione, di accoglienza e aiuto ai poveri e ai malati, di carità, perdono, pacificazione e umana solidarietà.
Sono queste realtà che noi vogliamo far conoscere. E' questa la buona novella che ogni giorno si rinnova, ed è con queste voci che intendiamo alimentare e far crescere la speranza. Lo scrittore e poeta cattolico Charles Péguy diceva che "la speranza è la fede preferita da Dio" mentre George Bernanos, un altro grande scrittore cattolico, ha scritto che "il peccato più grave è quello contro la speranza. É la disperazione".
Senza speranza l'umanità non intraprende nessuna azione, non vive e non ha futuro. Con la speranza, maggiori sono le qualità morali e più grandi sono le probabilità di far vincere il bene sul male.
Per questi motivi ci ritroveremo anche quest’anno, come famiglie e come comunità, “intorno al Dono più bello di Natale, a celebrare l’Amore di Gesù”.
Per questo motivo possiamo augurarci ancora
BUON NATALE!

Vi saluto con affetto
Padre Renato

mercoledì 9 dicembre 2009

LA CARITA’ NON E’ ELEMOSINA:


con Blunotte i milanesi lavorano ai ferri per i senza tetto

Il Movimento cristiano lavoratori di Milano propone ai milanesi un progetto di solidarietà in favore dei senza tetto. Attraverso i circoli parrocchiali e in collaborazione con due ditte biellesi - Della Rovere e Vimar 1991 - che forniranno un primo quantitativo di gomitoli di lana per il lancio dell'iniziativa, verranno prodotte centinaia di sciarpe di lana da distribuire nelle fredde notti milanesi. I circoli di Mcl e chiunque vorrà partecipare a questa iniziativa 'sferruzzeranno' a partire dal mese di novembre per produrre le sciarpe, che il Mcl raccoglierà e consegnerà direttamente ai senza tetto in collaborazione con la Fondazione Fratelli di San Francesco d'Assisi Onlus. L'obiettivo è educare alla solidarietà: la vera carità cristiana e la vera fratellanza laica non si riducono all'elemosina, ma si realizzano veramente quando si dona il proprio tempo agli altri. In questo caso, si tratta di 'sferruzzare' per riscaldare chi ha più freddo. Naturalmente, auspichiamo di ricevere gomitoli e sciarpe da chiunque voglia collaborare al progetto di solidarietà. L'iniziativa di solidarietà si chiama Blunotte: blu è il colore di Mcl Milano; la notte, la fredda notte milanese, rappresenta invece lo scenario di bisogno in cui saranno utilizzate le sciarpe.

Anche la nostra comunità parrocchiale ha aderito all’iniziativa.
Diverse mamme e nonne stanno già “sferruzzando”. La lana che ci è stata consegnata è quasi esaurita, perciò in attesa di un nuovo rifornimento siamo certi che la generosità delle nostre sferruzzanti superererà i tempi di attesa e sicuramente provvederanno all’acquisto!!!
Alla fantasia, alla creatività e alla generosità di ciascuno è affidata la buona riuscita della iniziativa.

Per informazioni e consegne rivolgersi alla segreteria dell’oratorio. (02.48409364 cell.339.1889462).
Chi avesse in casa gomitoli di lana può portarli in oratorio, così altri “sferruzzano” per loro...

Grazie di cuore a tutti

Progetto Nuovo Oratorio: buone notizie

Giovedì 3 dicembre u.s. alcuni esponenti del nostro Consiglio Pastorale, degli Affari Economici e del Comitato Nuovo Oratorio, si sono incontrati nei locali della Casa Parrocchiale con Don Enzo Barbante, Responsabile dell’Ufficio Amministrativo della Curia di Milano, invitato da P. Renato, per capire la “situazione di stallo” presso la Curia Arcivescovile, in cui si trova il Progetto per la costruzione del nostro Nuovo Oratorio.
Dopo una costruttiva discussione e ascoltato le attese della comunità, Don Barbante ha dato delle risposte e direttive che ci fanno ben sperare.
Intanto è stato già fissato un nuovo incontro in Curia entro il prossimo mese di gennaio, per definire e programmare l’avanzamento del Progetto.

"Passando di porta in porta"

Carissimi fedeli ed amici,

vorrei continuare la chiacchierata della scorsa settimana per completare l’argomento delle visite alle famiglie che si stanno svolgendo in questo periodo prenatalizio. Avevo descritto, infatti, la nostra “fatica pastorale”, bussando di porta in porta, ora, invece, voglio parlarvi dell’accoglienza e dell’incontro con i componenti della famiglia, passando di casa in casa.
Premetto che, essendo questa la prima visita che svolgo da parroco, dal mio ritorno a S. Lorenzo, sento forte il desiderio d’incontrarvi nelle vostre case e sono spinto a fare ciò, considerandomi come un vostro fratello maggiore di questa comunità, dopo tredici anni di assenza (e/o lontananza).
Oltre il breve momento di preghiera familiare e la benedizione del Signore, di solito la conversazione è per conoscerci e, in alcune situazioni, data la presenza di persone sofferenti e/o sole, per scambiare una parola d’incoraggiamento e di conforto cristiano.
Ma grazie al cielo, non è infrequente il caso in cui entrando in una casa, trovo delle famiglie giovani con figli grandi, ragazzi e bambini. Questi mi dilatano enormemente il cuore e non vi nascondo la gioia che provo per la loro simpatia e amore per la vita, mettendomi subito a mio agio e perché mi fanno sperare nell’avvenire di una comunità parrocchiale giovane ed unita.
Terminando vorrei rivolgere queste parole a tutti voi fedeli ed amici lettori, anche in nome degli altri miei confratelli sacerdoti, suore e ministri laici benedicenti: non lasciateci soli in questo amore, in questa fede, in questa speranza e in questo lavoro di Padri e Fratelli Maggiori.
Vi saluto con affetto.
Padre Renato