martedì 25 maggio 2010

Vita cristiana e Pentecoste

Carissimi,
la Pentecoste non si riduce ad un evento legato alla storia del passato e narrato da Luca nel libro degli Atti degli Apostoli”. Essa segna l’inizio dell’azione di Dio, che, mediante lo Spirito Santo, è penetrato, continua ad essere presente nella storia dell’umanità e nella nostra umile esistenza personale. Con la Pentecoste Dio ha dato compimento al progetto di salvezza che ha avuto inizio con l’incarnazione del Verbo, ossia del Figlio di Dio fattosi uomo.
Nella professione di fede noi ripetiamo: “Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio”. Con la stessa energia divina gli ha dato potenza di risurrezione. Ebbene, questo Spirito di vita abita anche in noi, anima la nostra povertà di creature mortali e garantisce pure a noi vita e risurrezione. “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a Lui e prenderemo dimora presso di Lui”. Purtroppo, manca spesso alla nostra fede la piena consapevolezza di questa dimensione del nostro vivere in comunione con Dio. Viviamo la fede con una religiosità priva della gioia di essere amati da Dio come figli; una religiosità priva della vera speranza e disancorata dal progetto di salvezza a cui Dio vuole dare compimento anche in ciascuno di noi.
La Pentecoste ci risvegli, dunque, come scosse l’intera Gerusalemme con il forte vento, che richiamò l’attenzione degli abitanti della città e di quelli che si trovavano a Gerusalemme venuti da ogni parte del mondo. Come non sentirsi santamente orgogliosi leggendo: “Voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: Abbà, Padre!”.
Ogni volta che riascolto queste parole di S. Paolo, mi torna alla mente quello che Dante scrisse nel XXVI canto dell'inferno della Divina Commedia, la frase che Ulisse rivolge ai compagni con i quali s'imbarca "Fatti non foste per viver come bruti,ma per seguir virtute e canoscenza", definito il folle volo, un’esortazione tutta tesa a sminuire il senso del pericolo agli occhi dei suoi rematori.
Nell'immaginario dell'uomo moderno la figura di Ulisse e' il simbolo della ricerca del sapere, di colui che instancabilmente cerca nuove strade e sposta in continuazione i traguardi di quel suo inarrestabile e metaforico viaggio verso cio' che e' ancora sconosciuto.
Noi, invece, siamo destinatari di un messaggio di gran lunga superiore al “seguir virtute e conoscenze”, quello di fare la stessa esperienza della Vita di Dio in noi.
Vi saluto con affetto.
Padre Renato

martedì 18 maggio 2010

Il Papa a Fatima

Sul luogo delle apparizioni chiamato "Cova da Iria", fu costruito il Santuario composto da un "Recinto di preghiera" e da una vasta Spianata sulla quale si affacciano vari edifici. All'estremità nord sorge la Basilica e sulla sinistra si trova la "Capelinha", la Cappellina delle Apparizioni, costruita nel 1919.

Il Santo Padre ha letto una preghiera davanti alla statua della Vergine nella Cappellina delle Apparizioni, ed ha ricordato che il Venerabile Giovanni Paolo II compì una visita a Maria Vergine di Fatima in tre occasioni, e Le rese grazie "per quella 'mano invisibile' che lo ha liberato dalla morte nell'attentato del tredici maggio del 1981".
"Ringrazio, Madre diletta, le preghiere e i sacrifici che i Pastorelli di Fatima facevano per il Papa, condotti dai sentimenti che tu hai ispirato loro nelle apparizioni. Ringrazio anche tutti coloro che, ogni giorno, pregano per il Successore di Pietro e per le sue intenzioni affinché il Papa sia forte nella fede, audace nella speranza e zelante nell'amore".
Il Santo Padre ha offerto la Rosa d'Oro "che ho portato da Roma, come omaggio di gratitudine del Papa per le meraviglie che l'Onnipotente ha compiuto per mezzo di Te nei cuori di tanti che vengono pellegrini a questa tua casa materna".
°*°*°*°*
Altre informazioni sul viaggio Apostolico in Portogallo nel 10° Anniversario della beatificazione di Giacinta e Francesco, pastorelli di Fatima, potete trovarle sul sito della Santa Sede:
www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/travels/2010/index_portogallo_it.htm

La missione dei sacerdoti e il nuovo Confessionile

Carissimi fedeli ed amici,
l’anno sacerdotale che stiamo celebrando, in occasione del 150° anniversario dalla morte del Santo Curato d’Ars, patrono di tutti i sacerdoti in cura d’anime, si concluderà a Roma con un grande raduno alla presenza del S. Padre, venerdì 11 giugno, Festa del S. Cuore di Gesù.
All'Udienza generale di mercoledì 5 maggio u. s., Benedetto XVI ha parlato in piazza san Pietro, gremita da almeno 30 mila fedeli, sulla missione di santificare dei sacerdoti. Ha spiegato che: “la missione dei sacerdoti è quella di mettere gli uomini in contatto con Dio attraverso i sacramenti, di cui non sono padroni, ma custodi e amministratori”.
Dopo aver ricordato la sua recente visita alla Sacra Sindone di Torino, il Papa ha ricordato che il servizio sacerdotale di santificazione si “realizza nell’annuncio della Parola di Dio” e “in modo particolarmente intenso con i Sacramenti”.
Da qui la necessità che “ogni sacerdote ricordi che nella sua missione l'annuncio missionario e il culto non sono mai separati”; inoltre occorre “promuovere una catechesi adeguata per aiutare i fedeli a comprendere il valore dei Sacramenti, ma è altrettanto necessario, sull’esempio del Santo Curato d’Ars, essere disponibili, generosi e attenti nel donare ai fratelli i tesori di grazia che Dio ha posto nelle nostre mani”.
Infatti, ha aggiunto che non siamo noi uomini a fare qualcosa, ma Dio in anticipo ci viene incontro con il suo agire e “crea questo contatto, che ci trasforma man mano in vere immagini” di sé. Pertanto il prete deve avere coscienza “di essere strumento necessario all'agire salvifico di Dio, ma pur sempre strumento”. Il Santo Padre ha quindi incoraggiato i sacerdoti a dedicarsi maggiormente al Sacramento della Riconciliazione perché “il fedele possa trovare misericordia, consiglio e conforto”, sentendosi amato da Dio e sperimentando la presenza della Misericordia Divina.
Miei cari, molto opportunamente abbiamo voluto riportare questo passaggio sulla catechesi penitenziale dell’Udienza del Papa, visto che a giorni, nella nostra Chiesa parrocchiale, sarà installato un nuovo Confessionale, a due cellette, comodo e adatto per il confessore ed il penitente, augurando a tutti i fedeli di accedere con più frequenza ed efficacia.
Infine, rivolgendosi ai fedeli, ha concluso: “Siate consapevoli del grande dono che i sacerdoti sono per la Chiesa e per il mondo; attraverso il loro ministero, il Signore continua a salvare gli uomini, a rendersi presente, a santificare. Sappiate ringraziare Dio, e soprattutto siate vicini ai vostri sacerdoti con la preghiera e con il sostegno, specialmente nelle difficoltà, affinché siano sempre più Pastori secondo il cuore di Dio”.
Vi saluto con affetto.
Padre Renato

lunedì 10 maggio 2010

Il Papa e la Sindone


Domenica 2 maggio Benedetto XVI si è recato in visita pastorale a Torino in occasione della Ostensione della Sacra Sindone. Quattro i momenti salienti della visita: la celebrazione eucaristica in piazza San Carlo, l’incontro con i giovani, nella stessa piazza, la venerazione della Sindone nel Duomo e l’incontro con gli ammalati nella chiesa della Piccola Casa della Divina Provvidenza-Cottolengo di Torino.
La Sindone è «l’Icona del Sabato Santo», che «è il giorno del nascondimento di Dio». Lo ha evidenziato il Pontefice, nella sua meditazione in occasione della venerazione della Santa Sindone. La Sindone, allora, «ci parla esattamente di quel momento, sta a testimoniare precisamente quell’intervallo unico e irripetibile nella storia dell’umanità e dell’universo, in cui Dio, in Gesù Cristo, ha condiviso non solo il nostro morire, ma anche il nostro rimanere nella morte. La solidarietà più radicale».

Tempo di Prime Comunioni

Carissimi fedeli, parenti ed amici,
Anche in questa seconda Domenica di Maggio, altri due gruppi complessivamente di oltre quaranta bambini e bambine, si accostano per la prima volta alla Mensa Eucaristica durante le SS. Messe delle ore 10 e delle 11,30, per incontrare il loro grande amico Gesù. Oggi, noi tutti come Assemblea Eucaristica li salutiamo con gioia e li accogliamo a questa Festa di Prima Comunione, insieme ai loro cari e all’intera comunità.
Questo avvenimento ecclesiale sacramentale che vive la nostra Parrocchia ci dà occasione di riflettere sull’Eucaristia, fonte ed culmine di tutta la vita cristiana, con la stessa gioia e gratitudine di questi bambini verso il Signore. L’insondabile ricchezza di questo sacramento si esprime attraverso i suoi diversi nomi.
Infatti la chiamiamo: Eucaristia, perché è rendimento di grazie a Dio per le sue opere, la Creazione, la Redenzione e la Santificazione nostra; Cena del Signore, dove Gesù ha consumato con i suoi discepoli il Pane della Vita; Frazione del pane, perché questo rito della cena ebraica è stato consumato nell’ultima cena; Assemblea Eucaristica, in quanto l’Eucaristia è celebrata con e nell’assemblea dei fedeli, espressione visibile della Chiesa; Memoriale della Passione e Risurrezione del Signore; perché attualizza l’unico sacrificio di Cristo Salvatore e della Chiesa; Santa Liturgia, perché in essa la Chiesa trova il suo centro e la sua più densa espressione; Santissimo Sacramento, in quanto costituisce il Sacramento dei sacramenti; Comunione, perché mediante questo sacramento ci uniamo a Cristo; infine S. Messa, perché la liturgia si conclude con l’invio dei fedeli (vedi rito romano) affinché essi compiano la volontà di Dio nella quotidianità della vita (1) .
Vi saluto con affetto.
Padre Renato

Nota(1):
Nel rito romano latino l’invio era: Ite, missio est, oppure: dimissio est, la spiegazione più attendibile è diventata, in italiano: Messa

martedì 4 maggio 2010

Auguri a
Padre Renato
Martedì 4 maggio è il compleanno del parroco, padre Renato. Il consiglio pastorale, a nome di tutta la comunità esprime gli auguri più cordiali e prega affinché il Signore gli doni salute e sapienza per continuare a guidare la nostra comunità cristiana.
Buon Compleanno!!!

IL SACRAMENTO DEGLI INFERMI

Quando la Chiesa si prende cura degli infermi, presta servizio a Cristo stesso nelle membra sofferenti del suo Corpo mistico, e seguendo l'esempio del Signore Gesù, che «passò beneficando e risanando tutti» (At 10, 38), obbedisce al suo comando di aver cura dei malati (cfr. Mc 16, 18).
La Chiesa dimostra questa sollecitudine non solo visitando i malati, ma anche confortandoli con il sacramento del- l'Unzione, sostenendoli, sia durante la malattia che in pericolo di morte, con il sacramento dell'Eucaristia, e raccomandandoli con le sue preghiere a Dio, specialmente negli ultimi istanti della loro vita.
LA SACRA UNZIONE DEGLI INFERMI, come professa e insegna la Chiesa cattolica, è uno dei sette sacramenti del N.T, istituito da Cristo nostro Signore, adombrato come tale nel vangelo di Marco (Mc.6,13) e raccomandato ai fedeli e promulgato da Giacomo, apostolo e fratello del Signore. “Chi è malato,- egli dice -, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e pre-ghino su di lui dopo averlo unto con olio nel nome del Signore; e la preghiera fatta con fede salverà il malato, il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati (Gc.5,14-15)».
Il Concilio Vaticano II da parte sua, contiene queste ulteriori affermazioni: «L'Estrema Unzione, la quale può esser chiamata anche, e meglio, Unzione degli infermi, non è il sacramento soltanto di coloro che si trovano in estremo pericolo di vita. Perciò, il tempo opportuno per riceverlo ha certamente già inizio quando il fedele, per malattia o per vecchiaia, comincia ad essere in pericolo di morte».
E che l'uso di questo sacramento rientri nelle sol- lecitudini di tutta la Chiesa, è dimostrato da queste parole: «Con la sacra Unzione degli infermi e con la preghiera dei presbiteri, tutta la Chiesa raccomanda gli ammalati al Signore sofferente e glorificato, perché rechi loro sollievo e li salvi (cfr. Gc 5, 14-16), anzi li esorta ad unirsi spontaneamente alla passione e alla morte di Cristo.
DOMENICA 16 MAGGIO 2010
Durante la S. MESSA
delle ore 16,00
sarà amministrato comunitariamente
il Sacramento dell’UNZIONE
degli INFERMI
Gli operatori pastorali,
i Ministri della Comunione e i Parenti
sono pregati di avvisare
i loro familiari ammalati e anziani
per prepararli e segnalarli al Parroco
a ricevere efficacemente
questo Dono

Lampada per l’anno sacerdotale

La nostra Parrocchia sostiene fortemente l’iniziativa del Centro Nazionale Vocazioni: ogni prima domenica del mese, fino a giugno, durante le Santa Messe, si accenderà una lampada per l’anno sacerdotale e si dedicherà una specifica intenzione di preghiera alle vocazioni. Tutta la nostra comunità parrocchiale è chiamata a pregare per le vocazioni
Intenzione di preghiera
Verbo incarnato per amore dell’umanità, rinnova nel tuo popolo ogni giorno la mistica incarnazione, attraverso sacerdoti che vivono il sacramento dell’Ordine ricevuto, con entusiasmo e con la gioia di appartenerti, preghiamo

Le Prime comunioni: un dono per tutta la Parrocchia

Carissimi fedeli, parenti ed amici,
Il bel mese di maggio, dedicato alla Madonna, è anche tempo di Prime Comunioni. Oggi, infatti, domenica 2 maggio ’10, quaranta nostri bambini, divisi in due gruppi, il primo di Anna/ Paola alle ore 10 e il secondo di Anna/Giancarla alle ore 11,30, si accostano per la prima volta alla Mensa Eucaristica, per incontrare il loro amico Gesù.
Hanno invitato alla Festa tutti i loro cari, gli amici e la comunità che li guardano sereni, belli e puri nei loro candidi abiti, ma di più sono guardati da Gesù che vuole loro tanto bene! Il Signore Gesù ha preparato per loro questo “Giorno beato…..giorno di Paradiso che tutto è un sorriso!” come dice un antico canto; e questa Mensa, come in ogni Domenica, per fare comunione con loro.
Non c’è niente da fare, stare a vedere le opere che il Signore fa è sempre una meraviglia. Questi bambini che accolgono Gesù con trepidazione sono solo opera di Dio, i genitori che vivono con gioia ed occhi lucidi questo momento… sono un’opera di Dio e noi sacerdoti, suore e catechisti li contempliamo contenti di aver potuto partecipare. E’ vero che Lui si serve di noi, ma è anche vero che non siamo indispensabili e che sui nostri errori, sulle nostre delusioni che sempre ci sono, Lui poi alla fine realizza; e come realizza. Noi, adulti e comunità parrocchiale dobbiamo sentire una gran responsabilità per la loro crescita cristiana, in quanto loro guardano a noi. Per questo vogliamo accompagnarli con la preghiera e con tutto il nostro affetto, augurando loro che trovino sempre nella nostra Assemblea Eucaristica lo sprone e il nutrimento spirituale, necessario per la crescita cristiana, morale e spirituale.
Vi saluto con affetto.
Padre Renato

Progetto Nuovo Centro Pastorale

Martedì 27 aprile il Progetto Nuovo Oratorio è stato approvato in Curia dal Co.Co (Collegio dei Consultori) e, dopo aver approntato il Piano Finanziario si passa alla fase operativa.
Deo Gratias!

Messaggio per il giuramento del Nuovo Sindaco

Giovedì 29 Aprile, in Consiglio Comunale, in occasione del giuramento di fedeltà alla Costituzione del nuovo Sindaco, le due Comunità Parrocchiali hanno fatto giungere al Sindaco "l'augurio di una sincera e leale collaborazione per ogni azione a favore della gente, per una maggiore coesione sociale, per una città più umana, fraterna e gioioisa".