lunedì 12 ottobre 2009

Ai ragazzi della Cresima

Carissimi fedeli e Ragazzi della Cresima,

Mi rivolgo per primo a voi, cari ragazzi, salutandovi con molto affetto, unitamente ai vostri cari genitori e padrini/e che, insieme alle catechiste, vi hanno accompagnato fino a questo giorno di domenica 11 d’ottobre per ricevere il Sacramento della Confermazione con il quale sarete “vincolati più perfettamente alla Chiesa”, arricchiti di una “speciale forza dello Spirito” e incorporati più saldamente a Cristo per associarci maggiormente alla sua missione e aiutarci a testimoniare la fede cristiana con la parola accompagnata dalle opere.
Questo Sacramento in Oriente è amministrato immediatamente dopo il Battesimo, seguita dalla partecipazione all’Eucaristia. Ciò pone l’accento sull’unità dei tre sacramenti dell’iniziazione cristiana. Invece, nella tradizione della nostra Chiesa latina, la Comunione e la Cresima sono conferite, quando si è raggiunta l’età della ragione, e la sua celebrazione (La Confermazione) è normalmente riservata al Vescovo, “significando così che questo sacramento rinsalda il legame ecclesiale”. Così sono posti i fondamenti della vita cristiana.
Cari ragazzi “cresimandi”, voi siete i prediletti di Gesù, il vostro più grande amico, il vostro più intimo e personale per il dono dello Spirito. Mantenetevi degni di questo Dono che state per ricevere. Oggi, per tutta la nostra comunità è una Pentecoste. E’ la Festa della Chiesa. E’ il compimento della Pasqua che con il dono dello Spirito Santo raggiunge l’apice della manifestazione di Gesù sulla terra. E’ la riscoperta di una Presenza.
Ma ho l’impressione che queste realtà che stiamo annunciando non ci toccano profondamente perché non ci sono segni esterni che catturano la nostra attenzione, com’è avvenuto nel racconto degli Atti degli Apostoli: ”Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento…apparvero come lingue di fuoco che si posarono su ciascuno di loro”. Gesù ci dona il suo Spirito operante dentro di noi per renderci figli di Dio abilitandoci ad amare come Dio ama.
La Pentecoste è un evento continuo, è una creazione nuova per l’abbondante effusione dello Spirito. Con la Cresima, venendo dentro da noi, ci porta una quantità di doni che sono propri dello Spirito Santo: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Timor di Dio. Alla luce di tutto questo si comprendono i compiti che l’evangelista Giovanni assegna allo Spirito Santo: Conservare fedelmente la memoria di Gesù; Comprensione comunitaria, personale ed interiore della Parola di Dio e Coraggio della Testimonianza.
Credo che tutti noi, adulti e ragazzi, dobbiamo prendere molto sul serio lo Spirito Santo che abita in noi. Queste tre condizioni sono molto concrete e verificabili. Se mancano non c’è spazio per lo Spirito. Mi piace terminare con un episodio dei tanti capitatimi in uno degli incontri di catechesi con cresimandi. Era un giovane, prossimo al matrimonio, che si preparava anche a ricevere la Cresima. Un giorno gli chiesi di botto: Perché vuoi cresimarti? Risponde: Per essere come gli altri cristiani. Poi, si corregge subito, dicendo: No! Non voglio essere come gli altri che, una volta cresimati, non vanno più in Chiesa etc.. Ogni commento è superfluo.
Nell’augurare ai nostri ragazzi di fare spazio nella loro esistenza cristiana allo Spirito Santo, vi saluto tutti con affetto.
Padre Renato

Nessun commento: