martedì 27 ottobre 2009

La Messa è un dono

Carissimi fedeli ed amici,

Più di un lettore mi ha espresso il proprio compiacimento nel leggere la nostra chiacchierata che è pubblicata settimanalmente sul COM. Sono sincero nell’affermare che avevo bisogno di una tale conferma per continuare il dialogo iniziato con voi. E oggi, vorrei parlarvi dell’appuntamento domenicale, la S. Messa che celebriamo nella nostra Chiesa parrocchiale.
Da subito vi assicuro che non intendo parlarvi da “teologo e/o liturgista” su questa grande realtà e Dono che Gesù ci ha lasciato nell’ultima Cena, invece desidero trattare questo argomento da sacerdote, in questo caso vostro parroco, che presiede l’Eucaristia per comunicarvi anche lo stato d’animo e di come la vive il celebrante.
Ci riuniamo di domenica, “il primo giorno dopo il sabato”. All’inizio, Il Presidente dice all’assemblea: “ Il Signore sia con voi - Pace a voi!” Si, proprio a voi! Non siete i discepoli di Gesù, adesso seduti come nel cenacolo? E chi di noi non ha bisogno della sua Presenza, di pace? Il suo non è un semplice saluto cortese, non è un augurio… il sacerdote, in nome di Gesù pronuncia la parola “pace” perché vuole crearla. Questa pace viene dalla sua Presenza reale e dall’essere riuniti nel suo Nome. Egli è qui, in questo momento. Ci conosce per nome. Conosce ogni dubbio e ferita del nostro cuore. Ci ama e ci guarisce. Ci chiede di fare comunione con Lui.
Miei cari, ogni Domenica è Pasqua, la Pasqua settimanale perché si celebra il Mistero di morte e di Risurrezione di Gesù. E per questa fede nel Cristo Risorto deve nascere in tutti dei progetti nuovi di vita: un’esperienza, questa, che segna la storia nel profondo, tanto che la vita dei primi cristiani apparirà agli occhi della gente come “vita meravigliosa” (vedi Lett. a Diogneto). La nostra vita di fede ha la sua sorgente nel “memoriale della Pasqua”, cuore della domenica e anche sua massima espressione.
Una delle grandi colpe di noi cristiani “moderni” è quella di esserci lasciati espropriare del Giorno del Signore, sostituendolo con il weekend. La Domenica l’hanno “inventata” i cristiani seri per celebrare la Pasqua ogni settimana e viverla senza Eucaristia e senza Parola di Dio è viverla da lievito andato a male.
L’ultimo punto che vorrei evidenziare della Domenica è la Gioia: è, infatti, incontro con il Risorto! Tutto il Vangelo è annunzio di gioia. Lo scrittore cristiano Chesterton diceva che: “La gioia è il gigantesco segreto del cristiano”. Non una gioia epidermica e “ritmica” di una discoteca, ma una gioia che è esperienza interiore d’armonia, di pace e di contentezza. La prassi quotidiana, invece, c’insegna che noi per credere andiamo sempre a caccia dei miracoli e non ci accorgiamo che ogni giorno di vita è un miracolo, - che siamo immersi nei miracoli – perché tutto è grazia di Dio.
Dovremmo mettiamocelo bene in testa che:
· Una Domenica senza Messa non è Domenica;
· Una Messa senza gioia non è una Messa;
. Una Domenica senza occupare il nostro posto nell’assemblea non è una Festa!

Vi saluto con affetto.
Padre

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