lunedì 30 novembre 2009

"Bussando di porta in Porta"

Carissimi fedeli ed amici,

da alcuni giorni noi sacerdoti e suore, con l’aiuto di qualche ministro collaboratore laico, bussando di porta in porta, facciamo visita alle famiglie per portare la Benedizione Natalizia, impegnando le prime ore serali, ritenuto il tempo più adatto per trovare il maggior numero dei componenti familiari. La prassi di benedire a Natale le famiglie e le case nella Diocesi Ambrosiana, anziché a Pasqua com’è in uso in tutte le Diocesi del mondo, sembra risalire al tempo di S. Carlo durante la famosa peste a Milano (1576),
Si racconta, infatti, che il Cardinal Borromeo, onde evitare l’ulteriore propagarsi dell’epidemia, stabilì che i sacerdoti si recassero nelle case a visitare e benedire i malati, invece di farli venire in Chiesa. L’iniziativa pastorale riuscì molto bene e fu ripetuta l’anno successivo in occasione del Natale, divenendo in tal modo una tradizione convalidata da giungere fino ai nostri tempi.
Voglio fare insieme a voi due riflessioni, l’una di ordine pratico e l’altra decisamente spirituale e pastorale. La prima riguarda proprio la “fatica” pastorale per raggiungere tutti i nostri cari parrocchiani nelle proprie abitazioni, non sottovalutando la difficoltà nel superamento di tanti “ostacoli”: cancelli, campanelli, videocitofoni, porte blindate, ecc , del resto necessari, per varcare la soglia di una casa. Ma a dire il vero, superato questo momento, l’incontro è sempre molto atteso ed accogliente, ad eccezione di qualche caso di diniego. Questa visita è sicuramente per il recupero di un rapporto più umano e cristiano, mortificato dalla nostra civiltà.
L’altra riflessione è che proprio a Natale ricordiamo che Dio è venuto a visitarci. E’ da apprezzare molto la tradizione ambrosiana della benedizione natalizia in quanto dà senso più profondo alla Festa cristiana. Le famiglie possano vedere nella figura del sacerdote o ministro benedicente un segno di quel “Dio che ha tanto amato il mondo, da donare per esso il suo Figlio Unigenito” come nostro fratello e Salvatore.
Questa è sicuramente la maniera migliore ed efficace per prepararci al Santo Natale.
Con affetto vi saluto.
Padre Renato

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