lunedì 16 novembre 2009

Il servizio della Presidenza

Carissimi fedeli ed amici,
colgo l’occasione da un piccolo disagio che provo, quando celebro la S. Messa nella nostra bellissima Chiesa, presiedendo l”Eucaristia, per parlavi di liturgia: è il fatto di avere l’assemblea dei fedeli alla mia sinistra, anziché davanti.
Ciò mi dà ancora l’opportunità per approfondire i segni della Presenza di Cristo nella Liturgia che sono: l’Assemblea, la Parola, il ministro Celebrante e la “reale” Presenza nelle Specie Eucaristiche. A questi quattro modi di Presenza corrispondono rispettivamente quattro distinti spazi e luoghi:
L’Aula (Chiesa) dove si raduna il popolo di Dio;
L’Ambone da dove si proclama la Parola;
La Sede del Ministro/celebrante;
L’Altare dove, sotto i segni del pane e del vino, si fa memoria della Passione, Morte e Risurrezione di Cristo, nell’attesa della sua venuta.
Pertanto, sia nel caso di nuova costruzione di Chiese o di adeguamento liturgico dell’area presbiterale, tutto questo non può essere sottovalutato.
Ciò premesso, ho dichiarato anche il mio pur piccolo disagio, riguardante l’attuale posizione della sede nella nostra Chiesa, la quale dovrebbe esprime meglio il servizio di colui che guida l’assemblea e presiede la Celebrazione nella Persona di Cristo, capo e pastore della Chiesa, suo corpo.
La sede del celebrante, infatti, è orientata verso l”altare e non verso il popolo radunato, quasi a dire che il prete non è più sentito come il ministro a servizio dell’Assemblea e della Comunità, ma semplicemente a servizio dell’altare e del rito considerato in se stesso.
Questa concezione non è corretta nell’ordinamento conciliare. “Lo spazio culturale – si legge in una Norma liturgica importante – deve rispecchiare correttamente l’immagine della Chiesa, la sua natura, la sua teologia, le modalità del suo rapporto con Dio e del rapporto dei battezzati tra loro”. E’ la grande riforma del Vaticano II che riporta alla luce l’importanza simbolica della Sede Presidenziale, a cominciare da quella del vescovo.
Concludendo, non vorrei che da quello che stiamo dicendo, mi giudicaste come un liturgista esigente ed esagerato, ma a me importa solo che non sia oscurata la vera identità del servizio ed il “Segno” della Presidenza del sacerdote celebrante.
Vi saluto con affetto.
Padre Renato

Nessun commento: